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delle passioni. Chi opera il male internamente ed occultamente, non teme di perdere l’onore, ma non lascia perciò d’essere malvagio: parlate di nobiltà d’animo al ladro, che bramoso stende la mano sulle cose vostre: dite al disonesto che è disconveniente il lasciarsi trascinare a lussuria; che vi risponderanno? si asterranno dal vizioso operare al nome d’onore, di nobiltà d’animo, di convenienze? — Viziosi sinceramente convertiti sempre ve ne furono, e tuttora ve ne sono: ma essi non per umani motivi si convertirono, sibbene perchè presero giusto timore dei terribili giudizi di Dio, da G. C. minacciati; perchè considerarono la bontà generosa del Redentore crocifisso, l’amabilità e maestà infinita di Dio benedetto: si pentirono, piansero, ed in riparazione de’ passati disordini praticarono costantemente atti stupendi di virtù.

Affinchè poi questi potenti motivi valgano a trattenerci dal male ed a portarci alla pratica della virtù, è necessario che ci siano presenti allo spirito. La pia lettura, le pratiche religiose, e specialmente la frequente orazione servono molto a mantenere vivi in noi questi salutari pensieri. Guardatevi dunque, o D., dalla divagazione, dall’ozio, dagli smoderati e pericolosi divertimenti che li farebbero svanire. Oh persuadetevi, che chi fermamente crede e sovente pensa al paradiso ed all’inferno, e sovente con affetto si rivolge alla croce di Gesù, opererà da saggio, vivrà tranquillo, morrà nel bacio del Signore.

Alle cose dette sin qui, aggiungete, o D., che per fuggire il male, e per operare il bene, è affatto necessaria la divina grazia. Voi non ignorate, che G. C. manifestamente c’insegnò, che senza di lui, ossia senza la