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per correggere e santificare le cristiane generazioni. Ed anche la presente nostra generazione, se vuole sottrarsi agli spaventosi disordini che la minacciano, e ricomporsi a più tranquilla e virtuosa vita, è indispensabile, che chiudendo una volta risolutamente l’orecchio ai tristi consiglieri, faccia ritorno al Salvator divino, studiandone con amore e riverenza le preziose dottrine, movendosi ad operare con santo timore ed amore di Lui, ed a Lui stringendosi con figliale affetto nell’ardore della preghiera, e nella sacramentale Comunione.

Se taluno di voi, o F. D., riconosca d’essersi alquanto discostato da Gesù Cristo, umiliato ritorni al suo Signore in questi giorni di compunzione, di penitenza, e di preghiera. La Quaresima, voi lo sapete, è ordinata siccome a ricordare il mirabile digiuno di Nostro Signore nel deserto, così ancora a disporre le anime nostre alla celebrazione della Pasqua coll’esercizio della mortificazione, colle frequenti preghiere, e colle opere di carità. — Ad esercizio di mortificazione la s. Chiesa impone, a chi ne è capace, l’obbligo del digiuno quotidiano (eccettuate le Domeniche), e dell’astinenza delle carni. La bontà però del nostro santo Padre, per le eccezionali condizioni in cui ci troviamo, anche in quest’anno ci permette il mangiar carne a pranzo, però senza promiscuità di carne e pesce. Sono eccettuati, siccome negli anni decorsi, oltre il venerdì e sabbato d’ogni settimana, il primo e gli ultimi quattro giorni di Quaresima, ed i tre giorni dei Quattro Tempi: la qual dispensa S. Santità estende eziandio ai Regolari dell’uno e dell’altro sesso non astretti da voto speciale. È pure permesso, secondo la consuetudine, l’uso delle uova e dei latticini: ma per