La meretrice che laggiù si noma
Libertà depurata iva in bordello
120Coi vizj tutti che dier morte a Roma.
Alla fronte lasciva era cappello
Il berretto di Bruto, ma di serva
123Avea gli atti, il parlare ed il mantello.
E la seguĺa di drudi una caterva,
Che da questa d’Italia a quella fogna
126A fornicar correa colla proterva.
Altri perduta nel peccar vergogna,
Fuggì la patria no ma il manigoldo;
129Altri è resto di scopa, altri di gogna:
Qual repe e busca ruffianando il soldo;
Qual è spia; qual il falso testimonio
132Vende pel quarto e men d’un Leopoldo.
Quei chiede un Robespier che il sangue ausonio
Sparga, e le funi e la Senavra impetra
135Con questi che biscazza il patrimonio.
V’ha, ventoso raschiator di cetra,
Il pudor caccia e sè medesmo in brago,
138E segnato da Dio corre alla Vetra.