Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/60


(60)

Carezzanti negli atti in volta vanno
Le bugiarde promesse, accompagnate
36Dalle garrule ciance e dall’inganno.

Sta fra le valve, a piè profan vietate
Il Favor che bifronte or apre, or chiude,
39E dice all’un: Non puossi; e all’altro: Entrate.

Su e giù sospinte le speranze nude
Van zoppicando, e inseguele per tutto
42Colei che tutte le speranze esclude.

Con umil carta in man, lurido e brutto,
Grida il Bisogno, e sua ragione apporta;
45Ma duro niego de’ suoi gridi è il frutto:

Chè voce di ragion là dentro è morta,
E de’ pieni scaffali tra le borre
48Dorme giustizia in gran letargo assorta;

Nè dall’alto suo sonno la può sciorre
Che il sonante cader di quella piova
51Che fe’ lo stupro dell’acrisia torre.

Quest’io vidi nell’antro in cui si cova
Della patria il dolor, che con grand’arte
54Tutto giorno si affina e si rinnova