Mentre vario il favor ne’ petti ispira
Desianze diverse, incerto ognuno
162Qual fia vittrice, la clemenza o l’ira;
Del ciel cangiossi il volto e si fe’ bruno,
E caligine in cerchio orrenda e folta
165Il trono avvolse dell’Eterno ed Uno.
E una voce n’uscì che l’ardua volta
Dell’Olimpo intronava. Attenta e muta
168Trema natura e la gran voce ascolta.
Cieli, udite, odi, o terra, l’assoluta
Di Dio parola. Tu che l’alto spegni
171Patrio delirio, e Francia hai restituta;
Tu che vincendo moderanza insegni
All’orgoglio de’ re, cui tua saggezza
174Tolse la scusa di cotanti sdegni;
Fa cor: Quel Dio che abbatte ogni grandezza,
Guerra e pace a te fida, a te devolve
177Il castigo d’Europa e la salvezza.
Tu sei polve al mio sguardo, ed io la polve
Strumento fo del mio voler. Qui tacque
180Colui che immoto tutto move e volve.