Perchè tante perir misere squadre
Per la causa de’ vili? Ahi! caro i crudi
120Fanno il sacro costar nome di madre.
Peccò Francia, gli è ver; ma spenti i drudi
D’insana libertà, perchè in suo danno
123Gemono ancora le nimiche incudi?
Dunque eterne laggiù l’ire saranno?
E solo al pianto in avvenir le spose,
126Solo al ferro e al furor partoriranno?
Dunque Europa le guance lagrimose
Porterà sempre? E per chi poi? Per una,
129Per due, per poche insomma alme orgogliose.
Taccio il nembo di duol che denso imbruna
Tutto d’Olanda il ciel; taccio il lamento
132Della prostrata elvetica fortuna.
Ma l’affanno non taccio e il tradimento
Che Italia or grava, Italia in cui natura
135Fe’ tanto di bellezza esperimento.
Duro il servaggio la premea; più dura
Una sognata libertà la preme,
138Che colma de’ suoi mali ha la misura.