Pagina:In morte di Lorenzo Mascheroni.djvu/26


(26)

Vidi prima il dolor della meschina,
Di cotal nuova libertà vestita,
180Che libertà nomossi e fu rapina.

Serva la vidi, e, ohimè! serva schernita,
E tutta piaghe e sangue al ciel dolersi
183Che i suoi pur anco, i suoi l’avean tradita.

Altri stolti, altri vili, altri perversi,
Tiranni molti, cittadini pochi,
186E i pochi o muti o insidiati o spersi.

Inique leggi, e per crearle, rochi
Su la tribuna i gorgozzuli, e in giro
189La discordia co’ mantici e co’ fuochi;

E l’orgoglio con lei, l’odio, il deliro,
L’ignoranza, l’error, mentre alla sbarra
192Sta del popolo il pianto ed il sospiro.

Tal s’allaccia in senato la zimarra,
Che d’elleboro ha d’uopo e d’esorcismo;
195Tal vi tuona, che il callo ha della marra;

Tal vi trama, che tutto è parossismo
Di delfica manía, vate più destro
198La calunnia a filar che il sillogismo;