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s’era schermito con un “forse„. Null’altro, in fede di gentiluomo!

Ma ahi! Anche i gentiluomini possono dimenticare qualche parola di poca importanza. — Il cavaliere, per esempio, potè dimenticarsi d’aver risposto, invece, che andrebbe a trovare i Moser “forse.... tra qualche giorno„.

Io però, allora, mi tenni pago, anzi contento dell’inchiesta. — Non c’era dubbio! Marcella senza dubbio si era ingannata! I coniugi Roveni navigavano per altri lidi.


XIII.


E alla Rita....

Lasciatemi indugiare in questi grati ricordi. Sono di un uomo che per troppo tempo aveva sol visto, in tutti e in tutto, infelicità e tristezza.

Fino il sorriso che i miei poveri ammalati trovavano al mio saluto, mi era, in questi giorni, d’augurio; e tornando dalle loro case ristavo al rezzo dei pioppi.

Nei fossati scorrevano limpide le acque; nei maceri, già ripuliti della canepa, si specchiavano nitidamente case e alberi; nei campi le glebe riflettevano il sole dal netto taglio dell’aratro e le grida che incitavano i buoi passavan lente ma non sgradevoli, quali voci di tranquilla pazienza; dalla terra dissodata, dalle vigne cariche d’uva e dalle acaciaie sorgevano festose schiere di passeri e storni, e invisibili nel più cristallino cielo di settembre, le allodole s’inebriavano di voli, di trilli e di sole. Osservavo e ascoltavo.... Nè io potevo più sentir punture della spina che mi re-

Albertazzi. In faccia al destino 24