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no; tanta aveva voglia di studiare! Con Marcella abbondava in carezze: a un certo punto si vide che le confidava le sue pene. Ne seguì un lungo colloquio; ma mentre fratello e sorella andavano a braccetto su e giù per la loggia, m’insospettirono le occhiate che il ragazzo mi volgeva di traverso. Poi, a un tratto, egli cercò Ortensia e le balzò al collo a baciarla senza dir nulla. La udivo gridare per liberarsene:
— Diventi matto?
Che diavolo mai gli aveva suggerito Marcella?
XII.
Prolungando la nostra aspettazione e acuendo la nostra curiosità il cavalier Fulgosi accresceva l’importanza della notizia che ci aveva promessa.
.
— Cavaliere, la notizia? — La notizia, cavaliere?
Resistè fino a mezzo il desinare; poi solennemente, dall’alto della sua prosopopea cominciò:
— Signore e signori! Ho, non dico l’onore, non dico il piacere, ma la bonne chance di parteciparvi per primo che l’esimia artista di canto signorina Anna Melvi da qualche giorno ha giurato fede di sposa all’egregio giovane signor....
— Ingegner Arturo Roveni! — conchiuse precipitosamente Marcella.
A un oh! di stupore seguiron particolari commenti.
— Disgraziata! — fece Moser.
— Bene accompagnati! — mormorò Ortensia.