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della donna. Aveva due bambini, uno a destra e l’altro a sinistra; (entrambi divoravano il pane che loro aveva dato il Biondo. Il più grandicello, trattenendosi, porse il crostino alla madre e con un accento di meraviglia più che di gioia, esclamò:

— Mamma del panie!

Non sapeva credere che mangiava proprio del pane.

Senza badargli la donna, timida, mi rispondeva che suo marito aveva una gran febbre e pareva diventato matto.

Al solito: era tifo. Scrissi una ricetta e la consegnai al Biondo; poi dissi: — Andiamo!

Lo Zingaro, così soprannominato per il colore del viso e per la miseria, era un risaiolo che abitava in una lurida capanna presso il serbatoio della risaia.

A quella volta, io andavo innanzi, con la donna dietro: sola; i bambini affamati e assonnati li aveva lasciati al Biondo e alla Rita.

La donna raccontava:

— Tornò l’altra sera dal Traghetto....

— Cos’era andato a farvi?

— In prestito, signore, di un poco di farina gialla. Non avevamo più niente da mangiare; e qui nessuno ci fa credito, signore.

— Avrà bevuto dell’acqua laggiù.... Non lo sapete che è l’acqua che avvelena?

Forse la donna aveva tale speranza nel mio aiuto da esserne rianimata; o forse era in uno stato d’orgasmo, perchè mi rispose ridendo:

— Eh! lo credo anch’io che sarebbe meglio ber del vino!

Continuò: