Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 327 — |
della donna. Aveva due bambini, uno a destra e l’altro a sinistra; (entrambi divoravano il pane che loro aveva dato il Biondo. Il più grandicello, trattenendosi, porse il crostino alla madre e con un accento di meraviglia più che di gioia, esclamò:
— Mamma del panie!
Non sapeva credere che mangiava proprio del pane.
Senza badargli la donna, timida, mi rispondeva che suo marito aveva una gran febbre e pareva diventato matto.
Al solito: era tifo. Scrissi una ricetta e la consegnai al Biondo; poi dissi: — Andiamo!
Lo Zingaro, così soprannominato per il colore del viso e per la miseria, era un risaiolo che abitava in una lurida capanna presso il serbatoio della risaia.
A quella volta, io andavo innanzi, con la donna dietro: sola; i bambini affamati e assonnati li aveva lasciati al Biondo e alla Rita.
La donna raccontava:
— Tornò l’altra sera dal Traghetto....
— Cos’era andato a farvi?
— In prestito, signore, di un poco di farina gialla. Non avevamo più niente da mangiare; e qui nessuno ci fa credito, signore.
— Avrà bevuto dell’acqua laggiù.... Non lo sapete che è l’acqua che avvelena?
Forse la donna aveva tale speranza nel mio aiuto da esserne rianimata; o forse era in uno stato d’orgasmo, perchè mi rispose ridendo:
— Eh! lo credo anch’io che sarebbe meglio ber del vino!
Continuò: