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— Ortensia! — fece a voce strozzata, e coprendosi il volto con le mani scoppiò in singhiozzi.
Fu uno sfogo non breve. Ma si riscosse con l’impeto dell’antica energia, sorrise, mi prese e strinse forte la mano. Riapparve il Moser di una volta mentre diceva:
— Hai ragione, Carlo! Per Ortensia; per la mia famiglia; per te ho ancora molto da fare! Lavoreremo!