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Ripetei impaziente: — Mi parli delle signore, non d’altro! Che impressione ha ricevuto di Ortensia?

A questa domanda il cavaliere lentamente spalancò le braccia ed elevò gli occhi con mossa così tragica che mi spaventò.

— Che cos’è stato? Mi dica!; mi dica tutto!...

— Vuol che le dica tutto, tutto in due parole?

— Sì!

— Ortensia.... è troppo bella!

L’avrei accoppato! Egli continuò scioccamente: — Ah se io fossi mio figlio.... quando sarà capitano!

— Ma perchè «troppo bella?»

— Perchè una creatura simile non dovrebbe soffrire! È un’ingiustizia esporre tanto charme alle traversie della vita! Questa almeno è la mia opinione.

— Dunque Ortensia le è parsa molto deperita? È eccitata?

— Infatti.... si è adirata anche con me!... Per colpa mia, però; ne ho fatta una grossa e me ne confesso umilmente.

Era il suo destino.

— Racconti tutto! andiamo!

Sospirò:

— Io ignoravo che tra Ortensia e Anna Melvi ci fossero state divergenze....

— Ma eran momenti quelli da rammentar la Melvi?

— Non mi mortifichi, illustre amico!

Il pover’uomo aveva tanta paura di pericolare!

— .... Che dovevo dire per distrar le signore? I progressi di Anna nel canto potevano, in qualche modo, prestare argomento a discorrere....