Pagina:In faccia al destino Adolfo Albertazzi.djvu/286


— 284 —

nello stesso tempo che Ortensia avrebbe dovuto arrendersi a discrezione il curatore avrebbe potuto scoprir la frode. Come avrei fatto io, in tal caso, a salvar il padre per amor della figlia?

— Persuadendo Learchi ad accomodar tutto, o trovando altrove ventimila lire. L’avrete ben prevista la via di uscita!

— E lei è proprio convinto di tutto questo?

— Convinto? Ma non vi ho già detto che Moser è fuggito come un ladro? La frode è scoperta!

A questo punto, in un istante, vacillò e s’avventò:

— Benone! Oggi stesso informerò io il Procuratore del Re che si è scoperta una frode nel fallimento Moser e che Moser l’ha fatto fuggire lei d’accordo col curatore!

Credeva d’avermi abbattuto, finalmente!

Ma a udire:

— Troppo tardi! Moser è già salvo! — ; udir tali parole Roveni rimase come a ricevere una mazzata sul capo. Il sangue gli affluì tutto al volto. Fuori di sè, mi assalì, mi afferrò al petto, inferocito — una tigre — urlando:

— Chi l’ha salvato?

— Io!

Allora il braccio gli ricadde pesantemente; chinò il capo; sghignazzò, livido di nuovo; disse:

— Anna Melvi aveva dunque ragione!... L’amico di casa ha salvato l’onore del marito.... Adesso potrà sposarla, la figliola...., senza più dispiacere alla madre....

Che cosa? Una cosa orribile! Mi parve di comprendere; compresi.... E afferrandogli un braccio con violenza pari alla sua: