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sto!), allora Ortensia,... Ortensia s’inginocchiò dinanzi a quell’uomo! Ortensia a mani giunte, in terra, come dinanzi a un dio!... Egli ripeteva, con la pipa, in bocca: — Nulla da fare!
E dava consigli: — Lasciate correr l’acqua per il suo verso.... Quando la matassa è tutto un imbroglio, il meglio è tagliare. — Tagliare! Meglio era per lui, il processo, il disonore, la condanna!
Ma Ortensia, esasperata dall’umiliazione, si rialzò, fuggì per rivedere, forse per l’ultima volta!, suo padre.... Il padre non c’era più! E un pensiero atroce attraversò la mente della figlia, intanto che la madre diceva a Mino: — Preghiamo Dio, se gli uomini non ci ascolano....
....Nello scrittoio del suo studio Moser da anni e anni teneva un revolver, che Ortensia aveva veduto più volte. Ella corse nello studio.... Il revolver non c’era più!
Fuori di sè, la misera tornò da sua madre; allontanò Mino; poi confessò tutto, a voce rotta: confessò che mi aveva amato, che per me aveva respinto Roveni, che odiava Roveni e che per salvare il padre doveva, cedere a Roveni! Disordinatamente ripeteva quel che Roveni le aveva detto, le aveva scritto; dimandava alla madre in che modo dovesse telegrafare.... — Sarebbe sua — purchè egli le salvasse il padre!
Eugenia, la debole Eugenia, per un istante si sentì attanagliata dal dilemma: o il disonore del marito, o il sacrificio della figliuola....
Ma la fede sorresse ancora quella debole donna. Accarezzava, baciava la figliuola per quietarla; le ravviava i capelli su la fronte e le diceva, sublime: — Tuo padre è onesto e la sua onestà trionferà presto o tardi! Tu non devi essere di chi usò questi mezzi per possederti!