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metteva presto una grande notizia. Questa me la diede Guido, indi a poco, e ci ragionava su da filosofo felice.
Suo padre s’era opposto al matrimonio.
— Se vuoi moglie pensa tu a mantenertela — diceva il padre. Ma la madre si era accordata con la signora Eugenia, che per Marcella aveva garantito una parte della sua propria dote, non potendo Moser compromettere allora, in alcun modo i suoi capitali....
E diceva Guido:
Se non ci fossero state tante questioni, il mio fidanzamento si sarebbe prolungato chi sa quanto! Le questioni invece hanno invelenito mio padre al punto che egli ha giurato di lasciarmi rompere il collo, come dice lui, senza curarsene; quindi mia madre, sempre più commossa, ha finito coll’assicurarmi che mi aiuterà lei di sottomano finchè sarò in grado da guadagnare come voi altri mediconi. Stando così le cose, perchè protrarre lo sposalizio? Maritandoci in estate, Moser avrà vicino per più mesi la figliuola e ne sentirà meno il distacco in seguito, quando io andrò a Milano a cercar clienti. Dunque, appena laureato....
Infatti in giugno ebbi l’annunzio che l’Italia aveva un medico di più e pochi giorni dopo ebbi la partecipazione che il mondo contava un marito e una moglie di più. Del resto, era felice anche Claudio; che trovò il tempo di raccontarmi a suo modo il lieto evento.
Per poco non aveva preso a revolverate quel traditore che gli portava via una delle sue «bambine». Ma s’era consolato a veder in Marcella ipso facto, «una bella sposa»; e invitava anche me ad ammirarla.... Aspettami, povero Moser!