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Finalmente disse:

— Sono stata, cattiva con Fulgosi! Ora me ne dispiace....

A udir la sua voce così diversa a vederla così rabbonita, ebbi un infrenabile moto di consolazione entro di me; le sorrisi.... L’amore ci voleva buoni entrambi, nell’ultima ora che stavamo insieme! II sole, il cielo ci volevan buoni se non potevamo essere, per quell’ora, felici!

— Che giornata! — io dissi guardando intorno allo svoltar della viottola. Solo in un punto vapori candidi quasi impercettibili velavano il cielo: sul resto, nel chiaro azzurro, andava diffuso il sole ormai autunnale, e per i dorsi bruni dei monti e per gli spazi verdeggianti, e i molli declivi e i campi tracciati di solchi e carraie, effondeva una dolcezza che non ha la primavera. Sui tetti d’ardesia, nel paese, la luce si rifletteva come ad accenderli; prorompeva entro le finestre; vibrava intorno il campanile dalla croce scintillante in alto. Con più frequenza che in primavera giungevan pigolii dai campi, e richiami nitidi di luì e gazzarre festose di passeri. Bianche farfalle sorpassavano la siepe; vagolavano a due a due: lievi anime in rincorse d’amore. La costa boschiva dell’antico convento era immersa in un fulgore immoto, in uno splendore coerente e meraviglioso.... Io mi ricordai d’un tramonto....

Ortensia guardava anch’essa; e ripetè: — Che giornata!

Indugiava quasi ad assaporare quella dolcezza; scosse il capo come quella dolcezza le si mutasse dentro, nell’animo, in una mestizia profonda. Quindi, per dire qualche cosa, disse: