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— No: all’estero. Laggiù andrò quest’altr’anno; d’estate.
— E non verrà a Valdigorgo?
— Non so se potrò venirci.
Non le restava più alcuna speranza! Tornò d’un tratto sarcastica.
— Ci ha qualche sorella, laggiù?
Ah! quanto male mi fece! Eppure non dissi: «Perchè mi fai tanto male?»; risposi:
— Non ci ho che due vecchi: il Biondo e sua moglie.
— Le vogliono bene?
— Poveri vecchi!
— Ah dunque c’è qualcuno al mondo che le vuol bene!
Così, con la mia stessa ironia....
E non parlò più. Nel caffè, dove sedemmo ad attender Guido, fingeva leggere i giornali. Ma quando Guido giunse, gli chiese impaziente:
— Il babbo tarderà molto?
Oh se tardò!; se fu grande la pena dell’attesa!
Infine rammento che Moser venendo a noi, con la carrozza, annunciò:
— Il primo premio all’assessore; il secondo a Roveni. — E rivolto a me e a Guido: — Voi duo avete fatto bene a squagliarvi. Costui (accennava a Guido) tira ai piccioni come tu, Sivori, tiravi alle anitre. — Mentre parlava, Claudio guardò Ortensia, aggrottò le ciglia; quindi le chiese:
— Cos’hai?
— Nulla, babbo; perchè?
— Mi pareva....
Marcella nel salire in carrozza mormorò in modo che io solo la udissi: — Cervellina!