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Voi siete testimonio che ha mantenuta la parola. Ma ditemi: che ne pensate voi, di lui?

Eugenia mi strappava il cuore! avessi potuto fuggire scomparir in quell’istante da questa stupida scena del mondo!

Risposi che pensavo assai bene dell’ingegnere.

— La sua condotta non potrebbe essere più corretta.

Eugenia proseguì:

— Dite pure che egli è prudente anche per non compromettersi. Ma non è giusto? Il suo avvenire non sta solo in lui; è nelle mani di Dio. Dio voglia che un giorno egli renda felice mia figlia!

Se Eugenia avesse detto tutto ciò in altro modo, io avrei creduto volesse abbattere la mia insana rivalità; ma ella aveva parlato adagio, semplicemente, e il solo dubbio di tale intenzione sarebbe stato un’offesa.

— È giusto! — ripetei. (Fuggire! dovevo fuggire!)

Concluse Eugenia:

— Son contenta che mi diate ragione per Roveni e che non mi diate torto per Guido.

Con uno sforzo supremo io sorrisi; conclusi anch’io:

— Gli farò una predica all’amico. E con l’affetto che ho per tutti voi, auguro che le vostre figliole siano un giorno ugualmente felici. Lo meritano, perchè sono buone come voi, Eugenia!

Ero sincero in queste parole. Ma un nodo mi stringeva alla gola....

(Fuggire! dovevo fuggire!)