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agli occhi materni; la passione.... e la lettura dei giornali.
— Sempre suicidi d’amore! Per me, io non voglio armi in casa. Pieruccio desiderava lo schioppo per andar a caccia con Guido Learchi. Niente! Gli ho regalato invece il binocolo....
Ah! il binocolo fu la mia salvezza.
— Stupendo binocolo! — esclamai; e assunta tutta la gravità possibile parlai a lungo, da sapiente consigliero. — Nei giovani, signora, l’ambizione di primeggiare supera ogni altra passione; vince, se soddisfatta, ogni altro desiderio, ogni male. Il binocolo che lei ha regalato al suo figliolo è davvero invidiabile in un luogo come Varezze per scrutar il mare, la riviera, l’orizzonte, le signore e le signorine. I giovinetti invidieranno Pieruccio. Le signore e le signorine se lo contenderanno.... — (il binocolo se non Pieruccio)
— Ed è questo il mio consiglio: che lei lasci travedere al suo figliolo il piacere che troverà laggiù; l’invidia che vi susciterà. Conosco i giovani: son certo ch’egli partirà volentieri....
Io avevo corso il rischio d’infuriare la gentildonna e d’esser assalito come capitava al cavaliere. Ma per fortuna anche stavolta la mia serietà non la lasciò nel dubbio di una canzonatura; e la mia esperienza nella medicina delle passioni dovè convincerla.
Infatti il giorno dopo Pieruccio partiva, accompagnato dal binocolo invece che da me o dalla cameriera.
Anna Melvi ne fu dolente, che perdeva chi le serviva da contraccolpo alle chiassose lusinghe con cui tentava Roveni. Quanto a Ortensia, ella trasse un sospiro di soddisfazione; disse: — buon viaggio! — e non ne parlò più.