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XXVII.
Uno scroscio unanime di risa accolse la superba frase del canonico.
Il più incredulo ero forse io che sapevo, con quali mezzi, con quante raccomandazioni a Dio, alla Madonna e ai Santi e con che tremiti il pover’uomo si era spinto fino alle nevi della Bernina; perciò, quando egli ripetè con la sua voce tonante:
“Io l’ho dominata per davvero!” gli ribattei súbito, ironico e scettico in mezzo al fuoco delle altre esclamazioni:
“Allora, canonico, racconti; vogliamo sentire, vogliamo ridere un poco, commoverci alle sue parole, strappar dal suo labbro la confessione di un attimo di paura, vogliamo vederla rimettersi così nei pericoli trascorsi da tremare per tutto il corpo”
Ma il canonico m’interrompe: