Pagina:In Valmalenco - Noli Giuseppe, 1907.djvu/280


— 278 —

e rimango su questo confin della storia1 oltre l’uomo ed oltre il tempo2 ad estasiarmi e a sognare Ecco: sotto me l’oasi, con la striscia dell’Inn, si vela, si perde lontano...

I grandi acrocori che la fiancheggiano, dallo scintillio delle vette, passano all’aspro grigiore delle roccie, quindi al cupo raccoglimento delle pinete, per sorridere ed offrirsi come una culla nel chiaro verdeggiar dei prati; sui quali è diffusa una flora tenue e variopinta, che mette nella chiarezza un senso di misticismo soave.

Chi è riuscito ad approfondire l’arte di Segantini prova più viva, dinnanzi l’originale che ha ispirato il pittore, la suggestione di forza e di delicatezza, la poesia selvaggia e mite che si eleva da questa valle di grazia e di potenza....

... Io guardo e sogno...

Per inavvertiti ritorni letterari mi balza nel pensiero:

Ischia, amor di poeti, isola vaga3


tragicamente fessa dal terremoto; che, dopo la catastrofe, deve aver assunto un aspetto per certi riguardi simile all’Engadina, pieno cioè di crepe,

  1. Un inverno al Maloia, sopra citato.
  2. “A 6000 piedi, oltre l’uomo ed oltre il tempo” inscrisse Federico Nietsche a sommo del foglio in cui fermò la grande e fantastica idea dell’eterno ritorno dell’identico quando questa gli balenò in una delle foreste circostanti al lago di Silvapiana.
  3. Poesie - Marradi.