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XXI.
Grandissimo era in me il desiderio d’arrampicarmi sulla piramide superba del Pizzo Scalino.
Non mi fu difficile trovare una guida, poichè un giovane studente di Caspoggio, praticissimo della montagna s’offerse di condurmi per la strada più facile e breve.
Partimmo un dopo pranzo da Lanzada, e, seguendo il già conosciuto sentiero che conduce a Campo Franscia, Alpe Palù e Campaccio, arrivammo all’Alpe Prabello, dove, in una baita gentilmente concessa, passammo la notte.
La mattina seguente, all’alba, ripigliammo la strada, coll’ossa un po’ rotte per il disagevole riposo notturno.
La mia guida aveva deciso di costeggiare il fianco sinistro del Pizzo e di attraversare il ghiacciaio, che i montisti ci avevano assicurato praticabilissimo: io non opposi alcuna obbiezione.