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suo fucilaccio all’aria ed esclama minacciando: “Salta fuori che ti buco io!”, ma l’orso non salta fuori e il canonico non buca.
Un sospetto m’assilla, corro al crocifisso e lo esamino: una gamba di legno è forata e rotta, gli manca un pezzo di naso e gli attraversa il petto una striscia carbonizzata.
Invece dell’orso ho preso a colpi di rivoltella Nostro Signore; ho voluto farlo novamente morire! Lo guardo istupidito ed ho questa espressione negli occhi:
“Gesù, perdonami, tu lo sai che non ho fatto apposta e che non lo farò più, proprio più.... perdonami, perdonami. Gesù!”
E più tardi avrei potuto aggiungere:
“Perdonami anche la rabbia avuta contro i compagni; ridevano troppo, Signore, e non si può, non si deve ridere così!...”