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piccole goccie d’acqua, e sento la baita, squassata dal tuono e dalla raffica, palpitare e rabbrividire come persona dolorante.

Poi, nei silenzii che seguono, mi rivedo sur uno dei pizzi più alti della Pirola, avendo dinnanzi maestoso, terribile, bianco il Disgrazia e ai piedi la val Leventina profonda, nebbiosa...

La nostalgia mi riprende.

O spiccare un volo fulmineo per arrivare fino alle mia casetta, alla mia terrazzina fiorita, ai miei cari!....