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Invece tutto questo è mancato: la scienza non ha bisogno di mascherate per convincere e progredire: batte la sua strada, severamente austera, rimorchiando chi si oppone, chi cede, chi aspetta con una tenacia che non patisce ostacoli, con una calma attinta nella sua forza e nella bontà del suo fine, ineluttabile e fatale, come nei tempi mitologici il destino.

Quindi anche i lanzadaschi, indifferenti per ora a ciò che non hanno capito, si troveranno rimorchiati dalla corrente gagliarda, e, mano mano, senza fatica e senza accorgersi, l’incomprensibile diventerà facile alle loro menti, finché un’onda nuova, con iscoperte e con applicazioni nuove, li raggiungerà, lasciandoli storditi ed increduli dapprima, facendoli convinti e coscienti dopo.

Da che mondo è mondo le cose sono andate così, ed io non ho merito alcuno d’aver messo fra questi commenti al telegrafo una verità semplicissima, della quale sono testimonianza indiscutibile la storia, che ci tesse la vita e il continuo cammino ascendente dei popoli, e le religioni medesime, fra le quali primeggia, per impulso al bene, al grande, al bello, la religione di Cristo....

Capisco che il telegrafo possa portar molto lontano, ma io mi sono fin troppo allontanato, ed è meglio che, pure rimanendo nella medesima corrente che mi ha fin qui trasportato, io raccolga i remi nella barca, e lasci ai sociologi, ai critici, ai pedagogisti di parlare delle diverse ed utili applicazioni del telegrafo nella vita.