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in una pergamena amalfitana dell’anno 860 si dà per esazione la moneta beneventana del tremisse di Arechi1; ed in due altre scritture degli anni 940 e 984 vedesi riscossa per pagamento la moneta de’ mancosi d’oro2. Vero è che in ogni contratto la pena di contravvenzione veniva comunemente imposta con moneta di bizanti3.
Chi poi domandasse, in quale anno o epoca determinata sia stato battuto il tarèno d’ argento che da noi si possiede? La risposta non sarebbe facile; dappoiché diuturna fu appo gli Amalfitani la coniazione di essi tarèni e principalmente di quelli d’argento. E ben si dimostra da alcuni antichi documenti che negli anni 1142, 1165 e 1221, erano stati ivi coniati de’ nuovi tarì tareni novi4.
Caduta la Repubblica di Amalfi (1131), dopo dugentonovantadue anni di esistenza, sotto lo scettro di re
- ↑ Vedi Docum. num. II.
- ↑ I mancosi specie di antica moneta d’oro ed anco di argento, che si vuol così denominata, perchè manu cusi, ossia coniati a mano. Di essi fan parola il Du-Cange nel Glossar., il Muratori Dissertaz. sopra le Antichità Italiane, tom. 2, pag. 363. seg., e nelle Antiquit. medii aevi dissert. 28, tom. 2, pag. 792, 801, Guido Zanetti Raccolta delle monete, tom. 2, pag. 373 ecc. — Erano i mancosi del valore di un zecchino veneto: Mancosen, eine Münze, die eben so viel betrug, als jetzo ein zecchin.
- ↑ Il valore del soldo bizanto o bisante di oro, moneta costantinopolitana, sebbene dai trattatisti di numismatica non sia stato precisamente definito, può considerarsi di due parti d’un fiorino d’oro, o di circa ventisei paoli romani (Vedi Zannetti, tom 2, pag. 379. Bologna 1779).
- ↑ Chartolarium Amalphit, ms. apud me fol. 69, 86, ecc.