Pagina:Imbriani - Dio ne scampi dagli Orsenigo, Roma, Sommaruga, 1883.djvu/97


dagli Orsenigo. 87

come que’ poveri salici e pioppi, che ho visto, ne’ terreni allagati dal Po, emergere, in mezzo ad una pianura di acqua.

Parlarono dell’Affare Clémenceau, romanzo di Alessandro Dumas juniore. Novità letteraria, che la Radegonda aveva, in originale, sul tavolinetto; e che un’effemeride milanese pubblicava, in Italiano, nella più strampalata versione del mondo, rendendo «bergèronnette» per contadinotta, «vieux bouquins» per vecchi bocchini ed altrettali amenità. La Radegonda protestava di non intendersene; ma il libro le parea falso, impossibile il carattere della protagonista. Maurizio, invece, lo affermava: «Brutalmente, fotografato, dal vero.» - Si sbilanciò ad asserir, che, forse, in ogni donna contemporanea (e passata e futura) ci è (e c’è stata e ci sarà) un po’ di quella avara impudicizia, di quella sete di ricchezze non faticate e di voluttà senza fine, di quella spregiudicatezza riguardo alle relazioni sessuali. La castità essere, ormai, l’anomalia; e, quasi, frutto d’una depravazione di mente; effetto della stanchezza della fantasia, la quale si disgusta dal naturalmente desiderabile, per sazietà, o che il trascura, per illaudabile ignoranza. Noti il lettore, per carità, ch’io, fedelmente, riferisco le opinioni e le teorìche di un capitano di cavalleria, ebbro e pien di rovello, perchè l’amante