Pagina:Imbriani - Dio ne scampi dagli Orsenigo, Roma, Sommaruga, 1883.djvu/96

86 Dio ne scampi

lubilità femminile. Si calcoli il massimo de’ suoni, che una gola umana può articolare, in un minuto secondo; e, poi, si faccia il ragguaglio di ciò, che avranno potuto squittire, in tre ore, pari a centottanta minuti, pari a diecimila ed ottocento secondi! Se non erro, l’Italiano, che più velocemente parla, giunge ad emetter dugentotrenta parole, al minuto: in tre ore sarebbero quarantunmila e quattrocento parole. Ma, noi, bisogna, inoltre, tener conto, che, spesso, parlarono a due, insieme, nel contempo. Pure, ho torto, nel parlare di volubilità meridionale; nojaltri napoletani abbiamo la smania, di calunniar, sempre, le povere provincie nostre! Il Napoletano schiamazza sì, parla a voce vieppiù alta degli altri provinciali d’Italia; ma è, infinitamente, meno chiacchierone de’ Veneti e de’ Toscani. Lo stesso parlare più forte, emettendo più fiato, l’obbliga a parlar meno tempo, il costringe a pronunziare un numero minor di parole al minuto; ha più strascico e manco sillabe accentate e spiccate. Ma, quando un toscano e, massime, una toscana, comincia a ciarlare, nel suo vernacolo, o che dia l’andare al truogolo, o che dica le più garbate cose ed affettuose, misericordia! nojaltri sembriamo più taciturni d’un piemontese. Avviliti e sopraffatti, chiniamo il capo; ed aspettiamo, che la inondazione si ritiri,