lubilità femminile. Si calcoli il massimo de’ suoni,
che una gola umana può articolare, in un minuto secondo;
e, poi, si faccia il ragguaglio di ciò, che avranno potuto
squittire, in tre ore, pari a centottanta minuti, pari a
diecimila ed ottocento secondi! Se non erro, l’Italiano,
che più velocemente parla, giunge ad emetter dugentotrenta
parole, al minuto: in tre ore sarebbero quarantunmila
e quattrocento parole. Ma, noi, bisogna, inoltre, tener
conto, che, spesso, parlarono a due, insieme, nel
contempo. Pure, ho torto, nel parlare di volubilità meridionale; nojaltri napoletani abbiamo la smania, di calunniar,
sempre, le povere provincie nostre! Il Napoletano
schiamazza sì, parla a voce vieppiù alta degli altri provinciali
d’Italia; ma è, infinitamente, meno chiacchierone
de’ Veneti e de’ Toscani. Lo stesso parlare più forte,
emettendo più fiato, l’obbliga a parlar meno tempo, il
costringe a pronunziare un numero minor di parole al
minuto; ha più strascico e manco sillabe accentate e spiccate.
Ma, quando un toscano e, massime, una toscana,
comincia a ciarlare, nel suo vernacolo, o che dia l’andare
al truogolo, o che dica le più garbate cose ed affettuose,
misericordia! nojaltri sembriamo più taciturni d’un piemontese.
Avviliti e sopraffatti, chiniamo il capo; ed
aspettiamo, che la inondazione si ritiri,