dice: Se facessimo un viaggetto?
Io: Per Napoli? E lui: Già, fino a Napoli, da mio fratello. Voglio morire, se avevo pensato, che il fratello di
Gabrio si trovava qui. Purchè la duri! purchè, un giorno,
io non abbia a scontare, con atroci dolori, la felicità d’oggi!
E questo è niente: io non ricordo di avere avuto un
mal di capo. Sono privilegiata; ed il Signore Iddio non
parlò per me, quando disse alla donna: Ti accrescerò il travaglio della gravidanza e le doglie dello sgravo; partorirai figliuoli dolorosamente; e dipenderai, per ogni desiderio, dal marito, che ti signoreggerà. In casa, comando io;
mio marito, se gli dicessi di buttarsi dalla finestra, mi
compiacerebbe, senza discutere: Mi ama come un matto:
tanto, ch’è, quasi, ridicolo. E gli vuò bene, anch’io. Non
desideravo se non un rampollo: uno ne ho avuto. Desideravo
la femmina; ed è una tosetta, che mi vien su, come
puoi vedere, prosperosa, intelligente. E la non mi lascerà,
mai, un giorno solo, finchè non sia grande e passi a marito.
Gabrio giura, ch’io gli ho portata la benedizione in
casa; che, da quando son sua, non ha più incontrato difficoltà
e gli affari gli vanno a vele gonfie. Suo fratello, Babila,
pretende, che l’avermi per cognata ha portato fortuna,
anche, a lui. Non ho un rimorso; non ho nulla da