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26 Dio ne scampi

dice: Se facessimo un viaggetto? Io: Per Napoli? E lui: Già, fino a Napoli, da mio fratello. Voglio morire, se avevo pensato, che il fratello di Gabrio si trovava qui. Purchè la duri! purchè, un giorno, io non abbia a scontare, con atroci dolori, la felicità d’oggi! E questo è niente: io non ricordo di avere avuto un mal di capo. Sono privilegiata; ed il Signore Iddio non parlò per me, quando disse alla donna: Ti accrescerò il travaglio della gravidanza e le doglie dello sgravo; partorirai figliuoli dolorosamente; e dipenderai, per ogni desiderio, dal marito, che ti signoreggerà. In casa, comando io; mio marito, se gli dicessi di buttarsi dalla finestra, mi compiacerebbe, senza discutere: Mi ama come un matto: tanto, ch’è, quasi, ridicolo. E gli vuò bene, anch’io. Non desideravo se non un rampollo: uno ne ho avuto. Desideravo la femmina; ed è una tosetta, che mi vien su, come puoi vedere, prosperosa, intelligente. E la non mi lascerà, mai, un giorno solo, finchè non sia grande e passi a marito. Gabrio giura, ch’io gli ho portata la benedizione in casa; che, da quando son sua, non ha più incontrato difficoltà e gli affari gli vanno a vele gonfie. Suo fratello, Babila, pretende, che l’avermi per cognata ha portato fortuna, anche, a lui. Non ho un rimorso; non ho nulla da