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12 Dio ne scampi

macerava di non aver, continuamente, d’intorno la sua prole, di non accudirla in persona. Gl’impegni clandestini, i conti interminabili, le cambialette rinnovate, gli avalli imprudenti, a lei, costavano nottate crudelmente insonni. La noncuranza geniale dell’avvenire non è da tutte, ed il dimenticarsi de’ figliuoli; e lo sparnazzarne il patrimonio con animo imperturbato. Si nasce prodiga; e chi non v’ebbe disposizione ingenita, male si studierà di acquistare una certa bravura negli sprechi. Ci sono i pachidermi e ci sono i solleticoni. Alcuni inghiottono, senza nausea, le velate impertinenze de’ creditori e le aperte. I fratelli Scielzo erano di questa tempra; ma l’Almerinda degenerava. Nata massaja come si nasce matematico, non poteva diventare una dissipatrice vera, per isforzarsi e studiarsi, che facesse, mancandole il bernoccolo, l’organo. Nondimeno, fiacchezza di carattere, accidia morale, arrendevolezza all’esempio, peritanza di navigar contro corrente od altro, che si fosse, o tutto questo insieme; la non osava reagire contro l’abitudine invalsa, ed esser sè, ed appagarsi, e ritôrsi in casa i figliuoli, ed amministrare seriamente la roba, e restringersi nella vita casalinga e borghese, conforme a’ bisogni ed alle aspirazioni dell’animo.