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184 Dio ne scampi

— «Tutti ti amano e dimenticherebbero...» -

— «E, se gli altri dimenticassero il mio passato, questi mesi vissuti qua, io, io li disprezzerei, per l’obbliviosità loro! E, poi, io non potrei, mai, dimenticarlo, io...»

— «Col tempo, con l’espiazione, i rimorsi illanguidiscono...» -

— «Chi ti parla di rimorsi? Io rammenterei il passato, rimpiangendolo. Questa ebbrezza sarebbe l’eterno mio desiderio Non avrei, più, testa, per la famiglia, per l’educazione della bimba: sono distratta, in eterno, da quanto non è l’amore di Maurizio. Il corpo sarebbe lì, ma il pensiero, ma il cuore, altrove. Sarei cattiva madre. Non sono, più, buona, a far la madre. Non valgo, ormai, se non ad amar Maurizio; non ad altro. Io non mi scosto, io non mi scrasto, dal costui fianco, quando, anche, dovessero verificarsj gli augurî peggiori, che un nemico può fare contro noi, quando, anche, dovessimo scendere, a gradino a gradino, la scala dell’obbrobrio, giù, fino all’abjezione. Tutto potranno dir di me, ma non, già, rimproverarmi, d’essergli venuta meno. Tutto gli potrà venir meno, tranne la Radegonda sua. La felicità, io la ripongo, nell’esser sua, sua, ad ogni costo, a qualsivoglia titolo, comechessia...» -