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182 | Dio ne scampi |
I sacrifizî li fai tu, sola. E s’invecchia, sai? Qual vecchiaja ti prepari, sconsolata, squallida! qual letto di morte solitario, senza una faccia amica! E se Maurizio t’abbandonasse? E vuoi condannare, anche, lui, a vivere senza una famiglia? Vivrete, come due mutui carcerieri, come due compagni di catena! Invece, vedi, consentendo a riconciliarti col Salmojraghi, tutto cambia d’aspetto. Rientri, nella vita normale: rispettata, onorata, vivrai felice. Lasciati persuadere, Radegonda!» -
— «Ma... chi t’ha fatto credere, ch’io viva infelice? o che sai tu, che, in altre condizioni, m’abbia a toccare maggior felicità? Il fatto è fatto, cara Almerinda: è lì, immutabile; nulla può, mai, fare, che non sia stato. Una donna, come me, non torna indietro, rischiato un passo, mai. Mai! Dico: Mai! Certo, la figliuola mia... il pensiero mi strazia; per vederla...» -
— «Vuoi vederla?» -
— «Per vederla, andrei, a piedi, scalza, da qui a Milano.» -
— «Vuoi vederla? È, qui, con me, col padre. Vieni! T’ispirerai, abbracciandola. Andiamo...» -
— «La Clotilduccia è qua?» -
— «Te l’abbiamo condotta. Vieni, a ritrovarla, per non lasciarla, mai, più.» -