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178 Dio ne scampi

tile, perdendoti, immeritatamente, s’è visto perduto. Viveva in quella speranza; e, svanita quella, tutto gli torna indifferente. Tu gli hai rubato ogni felicità, ogni orgoglio, ogni desiderio di lode.» -

— «Sei demente! Osi rimproverarmi, di avere lasciato la mala via? Ma, o non mi confortasti tu medesima, disinteressata, allora, a far ciò? Vedi, come ti metti in contraddizione con te stessa?» -

— «Io non ti biasimo. Tu soffrivi della relazione, tu non lo amavi. Bene sta, che volessi sbrigarti, da catene increscevoli. Hai provveduto, a’ casi tuoi, al bene tuo. Io conosceva te e non lui. Ignoravo quanto egli ti amasse; e vedevo, che non lo amavi: chè questo è il gran punto! Ho consigliato bene, allora; richiesta di consiglio. Ma tu vieni, qua, non chiamata; vieni, da chi non è in dubbio sul da fare; vieni ad alienare, all’amico, una, che ama. Te gli sei ritolta? padrona! Ma cosa ti ha, mai, fatto quel povero giovane, che tu cerchi, ancora, d’invidiargli l’unica consolazione, l’unico appoggio, che, tuttavia, gli rimanga? Io non ti valgo: lasciagli me! Perchè ritorni, a lui? Perchè strappargli, dal fianco, tale, di cui è sicuro? Ma tu parli, al muro. Io non cambio. Io sono, immutabil-