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dagli Orsenigo. 7

illecito e disonesto il moltiplicare il numero degli infelici, anche se privi affatto di mezzi per mantenere i figliuoli, educarli e trovar loro una nicchia?» Non so quanti, fra maschi e femmine, uscirono, per venti anni di seguito, da’ capaci fianchi di Donna Filomena: non vi fu, mai, sciopero, anzi un continuo infornare e sfornare. Parecchie creature morirono, fortunatamente per la società, pe’ genitori, pe’ fratelli e per loro stesse; ma, con tutto questo disgravio, la sordida miseria stava di casa col colonnello, divenuto taciturno ed ipocondrico. Soltanto, di tempo in tempo, anche fra gli amici, soleva sclamare, con un sospiro profondo: «Se mi torna, mai, al fianco, quello sciabolotto!...» Frase, che gli amici interpretavano come semplice speranza e desiderio di riottenere servizio attivo, massime conoscendo quante pratiche facesse all’uopo, non lasciando nulla d’intentato.

Difatti, un giorno, lo sciabolotto, (o, com’egli diceva, napoletanescamente, lo sciabolillo,) gli tornò al fianco. Era scoppiato, io non so se una sommossa od il brigantaggio, in qualche provincia. Ci voleva un uomo, desideroso di farsi merito e, nel contempo, d’abilità e valore sperimentato, in cui concentrare potere politico e poter militare. Parve acconcio il colonnello, che, richiamato in attività e spedito lì, giustificò,