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fluente, che non insospettisse ed offendesse l’orgoglio della Radegonda?

L’Almerinda, a rigor di posta, si offerse per mediatrice. Disse: Lusingarsi di esercitar qualche potere, sull’animo superbo dell’amica. Esserle debitrice, di molto. Dalla bocca sua, nulla tornerebbe amaro e sgradito. Verso di lei, la Radegonda non avrebbe ritegno, d’abbandonarsi, a’ più intimi sfoghi. Così, continuò, per un pezzo, il carteggio; non senza un qualche picciol vantaggiuzzo, per l’erario Italiano: tante gocce d’acqua fanno un mare, tanti 0,,20 il 1,000,000,,00!

Finalmente, fu convenuto, che s’incontrerebbero, a Firenze, dove il Salmojraghi condurrebbe la figliuola Clotilde, pretestando, alla nonna, di fare un giro su’ laghi. Lui, Tofano, non si mostrerebbe, all’avanguardia. Lascerebbe impegnar la battaglia, all’Almerinda: prima, sola; poi, coadjuvata dalla presenza della Clotilduccia. Lui, Menelao, la sua dignità gli vietava di porre i piedi, nel domicilio di Paride e d’Elena. Lui, Giocondo, aspetterebbe, all’albergo, che la pentita Radegonda gli si venisse a buttar, ginocchioni, ai piedi! Oh! certamente, non la lascerebbe a lungo, in quella posizion lì! Anzi, la rialzerebbe, tosto, le perdonerebbe e la riprenderebbe, generosamente, in casa, per bella e per buona. Diamine! o che l’Alatiel non fu accettata, per tale, dal Re d’Al-