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dagli Orsenigo. 3

mesticato alcun mammalucco della vostra taglia e del mio calibro.

Le distrazioni conjugali avvengono, rado assai, per impeto di desiderio; qualche volta, per animo perverso; ne’ più casi, per vanità. Amano il marito e sottostanno al drudo, che par loro un cilicio; come, talvolta, si assoggettano, docilmente, ad alcune mode, poco igieniche e punto eleganti. Persino col cancro al petto, portano e stringono la fascetta; e, del pari, malgrado la ribellione della coscienza e la nausea del senso, prolungano la tresca. Si direbbe, che le pratiche servan loro per mortificarsi.

Quel povero giovanotto, che c’è capitato, guai a lui, guai! Quanti e quali bocconacci amari non gli tocca mandar giù! E, forse, che egli ama daddovero e strenuamente. Forse, mentre, agli occhi di madama, egli non ha importanza maggiore d’un qualunque capriccio del figurino, come il pennacchio sul cappellino o le lacrime di vetro sulle maniche; madama è, per lui, più che la vita, più che l’onore, più che la patria. Ed, a questa passione tenace, egli consacra il presente e sacrifica l’avvenire, senza raccôrne alcuna letizia, senza ottener, nemmanco, la gratitudine di colei, che, frattanto, lo stima strumento fatale del martirio suo. Infelicissima, infelicita l’amico. Questi sconta gli scrupoli e le incertezze della