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134 ILIADE 20-48

     20E morte Euríalo diede a Dreso e ad Ofeltio; poi mosse
contro Pedàso ed Esèpo; entrambi la Ninfa dei fonti
Abarbarèa generati li aveva a Bucalïone.
Era Bucalïone figliuolo di Laomedonte,
primo di tutti i fratelli, però non legittimo. Or questi,
25mentre pasceva il gregge, si strinse in amor con la Ninfa;
e questa concepí, die’ a luce i due gemini figli.
Ora la furia d’entrambi fiaccò di Mecíste il figliuolo,
prostrò le belle membra, predò dai loro omeri l’armi.
Diede ad Astíalo morte Polípete, saldo guerriero.
30Ulisse con la lancia di bronzo trafisse Pidíte,
giunto da Pèrcote: Teucro die’ morte al divino Aretòne.
Con la zagaglia il figlio di Nèstore, Antíloco, uccise
Ablero; ed Agamènnone, sire di popoli, Elàto,
che nell’eccelsa Pedàso, vicino alle sponde abitava,
35del Satnio ricco d’acque. A Fílaco diede la morte,
mentre fuggiva, Leito: Euríalo uccise Melanzio.
     E Menelao, possente guerrier, fece Adrasto prigione:
ché sbigottiti s’erano i suoi corridori. Nel piano,
di tamerisco in un tronco cozzato essi aveano; e, spezzato
40presso alla punta il timone del carro, si volsero in fuga,
verso la rocca, dove fuggiano pur gli altri corsieri.
Ed egli rotolò dal cocchio, vicino alla ruota,
giú nella polvere prono, col viso alla terra: su lui
fu Menelao, figliuolo d’Atrèo, con la lunga sua lancia.
45E le ginocchia Adrasto gli strinse, cosí supplicando:
«Prendimi vivo, Atríde, riscatto ne avrai che convenga.
Nell’opulenta mia casa paterna son molti tesori:
oro v’è, bronzo, e ferro foggiato con vario travaglio: