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     E presso Giove, intanto, raccolti sedevano i Numi,
sul pavimento d’oro: di nèttare empieva le coppe
Ebe, la Dea veneranda, per essi; e brindavano tutti
entro le coppe d’oro, mirando la rocca di Troia.
5Ed il Croníde tentò di pungere il cuor di Giunone,
senza rivolgersi a lei, con queste mordaci parole:
«Sogliono sempre due Dive soccorrere il pro’ Menelao:
Era l’Argiva, e Atena che guarda Alalcòmene: entrambe
ora, però se ne stanno, sedute in disparte, a godere.
10Presso Alessandro, invece, l’amica del riso Afrodite
sempre sta, sempre lo segue, da lui tiene lungi la morte;
ed or salvato l’ha, quando già credea certa la fine.
Sicuramente, è però la vittoria del pro’ Menelao.
Or noi pensiamo quale sarà degli eventi la fine:
15se guerre, ancora, ancora dobbiamo eccitare funeste
pugne, o far sí che regni fra gli uni e fra gli altri amicizia.
Se piace a tutti questo partito, se grato riesce,
conservi la città di Priamo ancor la sua gente,
e Menelao con sé conduca la femmina d’Argo.