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v.1060 libro secondo 59

Di Priamo un figlio che, del piè fidando1060
Nella prestezza, stavasi de’ Teucri
Esploratore al monumento in cima
Dell’antico Esïeta, e vi spïava
Degli Achivi la mossa. In queste forme
Trasse innanzi la Diva, e al re conversa,1065
Padre, disse, che fai? Sempre a te piace
Il molto sermonar come ne’ giorni
Della pace; nè pensi alla ruina
Che ne sovrasta. Molte pugne io vidi,
Ma tali e tante non vid’io giammai1070
Ordinate falangi. Numerose
Al pari delle foglie e dell’arene
Procedono nel campo a dar battaglia
Sotto Troia. Tu dunque primamente,
Ettore, ascolta un mio consiglio, e il poni1075
Ad effetto. Nel sen di questa grande
Città diversi di diverse lingue
Abbiam guerrieri di soccorso. Ognuno
De’ lor duci si ponga alla lor testa,
E tutti in punto di pugnar li metta.1080
   Conobbe Ettorre della Dea la voce,
E di subito sciolse il parlamento.
Corresi all’armi, si spalancan tutte
Le porte, e folti sboccano in tumulto
Fanti e cavalli. Alla città rimpetto1085
Solitario nel piano ergesi un colle
A cui s’ascende d’ogni parte. È detto
Da’ mortai Batïéa, dagl’immortali
Tomba dell’agilissima Mirinna;
Ivi i Teucri schierârsi e i collegati.1090
   Capitan de’ Troiani è il grande Ettorre,
D’eccelso elmetto agitator. Lo segue