Del mio morto figliuol così cortese?
E chi son dunque i tuoi parenti, o caro?490
Allor Mercurio: Tu mi tenti, o veglio,
Col tuo dimando. Or ben: nella battaglia
Onoratrice de’ guerrieri io vidi
Con quest’occhi più volte il divo Ettorre,
Massimamente il dì che degli Achei495
Strage egli fece col fulmineo ferro
Cacciandoli alle navi. Ad ammirarlo
Noi fermi ci stavam; chè irato Achille
Col sommo Atride a noi non consentía
L’entrar dentro alla mischia. Io suo soldato500
Qua ne venni con esso in una stessa
Nave: di schiatta Mirmidóne io sono;
Polítore m’è padre: a lui son molte
Ricchezze e molta età pari alla tua,
E settimo de’ figli io fui sortito505
A questa guerra. Esplorator del campo
Or qui ne venni: perocchè dimani
Di buon tempo gli Achivi alla cittade
Daran l’assalto. Di riposo ei sono
Tutti sdegnosi, e contenerne il fiero510
Desío di pugna più non ponno i duci.
Udito questo, replicò de’ Teucri
L’augusto sire: Se davver soldato
Del Pelíde tu sei, tutto deh fammi
Palese il vero. Il mio figliuol giac’egli515
Per anco intero nelle tende, o fatto,
Misero! in brani, lo gittò pastura
De’ suoi mastini l’uccisor? - No, pronto
L’Argicida rispose. Ei giace intatto
Tuttavia dalle belve appo la nave520
Capitana d’Achille entro la tenda
Senza segno d’onor. La dodicesma