Della splendida Atene ecco gli eroi,
Popolo del magnanimo Erettéo
Cui l’alma terra partorì. Nudrillo
Ed in Atene il collocò Minerva
Alla sant’ombra de’ suoi pingui altari,725
Ove l’attica gente a statuïto
Giro di soli con agnelli e tauri
Placa la Diva. Guidator di questi
Era il Petíde Menestéo. Non vede
Pari il mondo a costui nella scïenza730
Di squadronar cavalli e fanti. Il solo
Nestor l’eguaglia, perchè d’anni il vince.
Cinquanta navi ha seco. Unîrsi a queste
Sei altre e sei di Salamina uscite,
Al Telamonio Aiace obbedïenti.735
Seguìa l’eletta de’ guerrier, cui d’Argo
Mandava la pianura e la superba
D’ardue mura Tirinto e le di cupo
Golfo custodi Ermïone ed Asíne.
Con essi di Trezene e della lieta740
Di pampini Epidauro e d’Eïone
Venía la squadra; e dopo questa un fiero
Di giovani drappello che d’Egina
Lasciò gli scogli e di Masete. A questi
Tre sono i duci, il marzio Dïomede,745
Sténelo dell’altero Capanéo
Diletta prole, e il somigliante a nume
Eurïalo figliuol di Mecistéo
Talaionide. Ma del corpo tutto
Condottiero supremo è Dïomede.750
E sono ottanta di costor le antenne.
Ma ben cento son quelle a cui comanda
Il regnatore Agamennóne Atride.
Sua seguace è la gente che gl’invía