Mentre in cor queste cose egli discorre,
Di scutati Troiani ecco venirne
Una gran torma che l’accerchia. Stolti!
Che il proprio danno si chiudean nel mezzo.555
Come stuol di molossi e di fiorenti
Giovani intorno ad un cinghial s’addensa
Per investirlo, ed ei da folto vepre
Sbocca aguzzando le fulminee sanne
Tra le curve mascelle; d’ogni parte560
Impeto fassi, e suon di denti ascolti,
E della belva si sostien l’assalto,
Benchè tremenda irrompa e spaventosa:
Tali intorno ad Ulisse furïosi
S’aggruppano i Troiani. Alto ei sull’asta565
Insorge, e primo all’omero ferisce
Il buon Deïopíte; indi Toone
Mette a morte ed Ennomo, e dopo questi
Chersidamante nel saltar che fea
Dal cocchio a terra. Gli cacciò la picca570
Sotto il rotondo scudo all’umbilico,
E quei riverso nella polve strinse
Colla palma la sabbia. Abbandonati
Costor, coll’asta avventasi a Caropo,
D’Ippaso figlio, e dell’illustre Soco575
Fratel germano; e lo ferisce. Accorre
Il dëiforme Soco in sua difesa,
E all’Itacense fattosi vicino
Fermasi, e parla: Artefice di frodi
Famoso, e sempre infatigato Ulisse,580
Oggi, o palma otterrai d’entrambi i figli
D’Ippaso, e, spenti, n’avrai l’armi; o colto
Tu dal mio telo perderai la vita.
Vibrò, ciò detto, e lo colpì nel mezzo
Della salda rotella. Il vïolento585