Pagina:Iliade (Monti).djvu/220


ILIADE


LIBRO NONO


ARGOMENTO

Costernazione nel campo greco. Agamennone, raccolto in segreto il parlamento dei duci, propone la fuga. Diomede e Nestore si oppongono. Le scolte sono poste alla guardia del muro. Disciolto il consesso e accolti da Agamennone a mensa i più vecchi de’ capitani, Nestore consiglia che si cerchi di placare Achille colle preghiere e coi doni. Agamennone acconsente. Fenice, Ulisse ed Aiace Telamonio sono delegati ambasciatori. Segíuti da due araldi essi si presentano ad Achille nel suo padiglione. Loro parlate e rifiuto dell’eroe. Fenice è da lui trattenuto nella sua tenda. Ulisse ed Aiace ritornano a render conto della loro ambasciata. Parole di Diomede nel consesso dei capitani. Questi si ritirano nelle loro tende a prender sonno.


Queste de’ Teucri eran le veglie. Intanto
Del gelido Terror negra compagna
La Fuga, dagli Dei ne’ petti infusa,
L’achivo campo possedea. Percosso
Da profonda tristezza era di tutti5
I più forti lo spirto; e in quella guisa
Che il pescoso Oceáno si rabbuffa,
Quando improvviso dalla tracia tana
Di Ponente sorgiunge e d’Aquilone
L’impetuoso soffio; alto s’estolle10
L’onda, e si sparge di molt’alga il lido:
Tale è l’interna degli Achei tempesta.
Sovra ogni altro l’Atride addolorato

Iliade, Vol. I 14