Pagina:Il voto del distretto di Prato nel plebiscito degli 11 e 12 marzo 1860.djvu/3


Le pagine che seguono sono riunite col fine di serbare all’atto cu riferisconsi quel colori che veramente ebbe, e ciò che essi fanno nissuna altra parola potrebbe farlo. Un Gonfaloniere, un Delegato, un Prefetto farà un rapporto d’officio su quello a cui conchiude questo libretto, ma tale operazione appunto perche d’officio è lungi da esprimere tutto il valore di un atto importarne cume quello che qui si considera. Queste autorità, nelle loro relazioni officiali, perdono di vista gran parte di ciò che è manifestazione di affetti, per la ragione che il sentimento altrui difficilmente si esprime colle parole, e meno ancora colle cifre, e tanto più quanto questi affettti sono generosi, e spontanei i segni per cui si rivelano.

Le commissioni di operai che con avvisi da loro ispirati, meditati e firmati convocarono i loro fratelli d’arte a concorrere al volo degli 11 e 12 marzo, esponevano prima di tutto i motivi che avevano determinato la loro scelta, non mancando di lasciar tutti liberi di adottare, quella decisione individuale più concorde colla propria coscienza. Ora questi motivi costituiscono il patto tra quello che dà il voto e quello a cui è dato. Per questa ragione convenuti quasi tutti i segnatari degl’inviti in adunanza