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56 il vicario di wakefield.


CAPITOLO NONO.


Si conoscono due dame di condizione elevata. L’abbigliamento sfarzoso pare che conferisca squisitezza di educazione.

Appena s’era accomiatato il signor Burchell, e Sofia aveva acconsentito di danzare col cappellano, che i miei piccini accorsero ad informarci essere giunto lo scudiero con gran comitiva. Ritornati a casa trovammo il nostro padrone con un paio di gentiluomini e due giovani donne in gran gala, le quali ci presentò egli come cittadine d’alto affare. A noi mancavano per avventura sedie per tutta la brigata; ma il signor Thornhill propose tosto ch’ogni gentiluomo si adagiasse in grembo ad una donna: alla qual cosa io mi opposi deliberatamente, ad onta dello sbuffare e contorcersi di mia moglie che pur volea dissuadermene. Però Mosè fu mandato a tôrre scranne ad imprestito; e come non bastavan donne per ordinare la contraddanza, i due gentiluomini s’avviarono con esso lui in cerca di ballerine. In un momento s’ebbono le une e le altre; e tornarono gli accorti con que’ bei volti vermigli delle figliuole del mio vicino Flamborough superbe de’ nastri rossi ond’erano inghirlandate. Ma vedi guaio a cui non s’era badato; le fanciulle Flamborough, quantunque predicate per le migliori ballerine della parrocchia, sapevano assai bene di gavotta e rigoletto, ma di contraddanza nè un nulla. A prima giunta ne fummo imbarazzati; ma dopo alquanto spingerle e tirarsele dietro e uscirne come meglio si poteva, elleno vi si addestrarono ottimamente. Da due violini, da un flauto e da un tamburo era composta l’orchestra; la luna splendeva tersissima. Il signor Thornhill e la maggiore delle mie figliuole menavano la danza con sommo diletto degli spettatori accorsi in frotta da tutto il vicinato. Olivia moveva