s’assise a lato alla fanciulla minore, e da buon cacciatore le offerì tutta la preda di quella mattina. Ella era in procinto di rifiutarla, quando un’occhiata che le diede di sottecchi sua madre, la mosse ad emendare tosto quel fallo e ad accettare, sebbene con alquanta ritrosía, il donativo. Inorgoglitasi mia moglie, borbottò, secondo il solito, fra denti certe parole d’esultanza per la conquista del cappellano fatta da Sofia, simigliante a quella che dello scudiero aveva già fatta la di lei sorella: ma io aveva ragione di sospettare che la furbetta mirasse a tutt’altro. L’ambasciata del cappellano era per avvertirci d’alcuna musica e di rinfreschi preparati dal signor Thornhill, il quale s’avvisava di intrattenere quella sera con un ballo le fanciulle al chiaror della luna sul pratello in faccia alla nostra casa. Nel dare a noi questa novella, il cappellano manifestò quanto a lui fosse stato a cuore d’esserne il primo messaggero, sperando in ricompensa che madamigella Sofia gli sarebbe stata compagna per quella danza. A lui la fanciulla rispose che di buon grado avrebbe accolto l’invito, se ella non vi scapitasse di suo onore; perchè avendovi un gentiluomo che le era stato compagno in tutti i lavori della giornata, parevale che anche nel sollazzo quegli avesse diritto d’esserlo. In questo dire ella additò il signor Burchell, il quale, ringraziandonela, la cedette pulitamente al cappellano, dicendo esser egli per quella notte invitato cinque miglia lontano ad una scapponata colla quale si celebrava da alcuni suoi amici il ricolto. Appariva a me stravagante quel di lui rifiuto; nè sapeva io, d’altra parte, indovinare come una fanciulla di sì buon senno potesse anteporre ad un uomo discretamente agiato uno accattapane. Ma siccome gli uomini ti sanno dire a un puntino quanto valga una donna, così le femmine spesse volte fanno di noi giudicio esattissimo; e i due sessi paiono spie appuntate l’uno dell’altro, avendo ciascuno separatamente attitudini tutte proprie per ben fare il suo mestiero.