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34 | il vicario di wakefield. |
stato della vita avere di che esser bello; e se il mattino ci richiamava al lavoro, ce ne ristorava poi sempre la sera largheggiando d’ilarità e d’ozio.
Un dì di festa, sul far dell’autunno, io aveva tratta la mia famiglia all’usato luogo ond’ella si trastullasse, perchè sempre considerai que’ giorni come sacri al riposo d’ogni fatica; e già le fanciulle cominciavano a strimpellare, quando presso a venti passi lungi da noi mi venne veduto un cerbiatto fuggire a tutta foga come inseguito da’ cacciatori. Appena avemmo tempo di por mente alla sciagura di quella povera bestia, che tosto ecco venirne a quella stessa volta i cani e la cavalleria a rompicollo. Io stava lì per ritirarmi in casa colla famiglia; ma, o curiosità che la fosse o maraviglia od altra ragione più segreta, ritenne al loro posto le donne. I cacciatori andando di tutta carriera ci oltrepassarono come un baleno seguiti da quattro o cinque pedoni del pari infuriati: un sol gentiluomo, di giovane aspetto e gentile, si appressò, mirandoci fissamente; ed anzichè proseguire la caccia, fece alto, e raccomandando il cavallo ad un servo che lo accompagnava, venne diritto a noi con una svogliata aria di maggioranza. Egli parve non abbisognare di introducimento, e si diresse con saluti alle mie figliuole come certo d’esserne ben accolto; ma elleno avevano di buon’ora imparato a leggere negli altrui visi la presunzione. Allora si fe conoscere per Thornhill, signore di quelle terre che per gran tratto ci circondavano, e con ciò di bel nuovo offerti i saluti alla brigata femminina, su cui molto poteva il titolo di ricco ed un bell’abito, egli non ebbe più ripulse. Per le di lui maniere facili quantunque superbette si accrebbe tra di noi la familiarità in modo, che avvedutosi degli istromenti di musica, pregò di favorirlo d’una canzoncina. A me non andava a genio un’amicizia cotanto disparata, ed accennai alle fanciulle di sottrarsi dal compiacerlo: ma con altro cenno mia moglie contrammandò il mio; e quelle cantarono con somma leggiadria un’aria