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Questo romanzo scritto dalla giovanissima Deledda è il quarto della grande attività letteraria dell’autrice; la quale poco più che ventenne aveva già attirato l’attenzione di Ruggero Bonghi.

L’opera che ripubblichiamo ha un duplice valore. Quello di poter essere letta con profitto spirituale dalle signorine italiane di oggi, che sembrano trascurare troppo il fonte poetico che domani le renderà forti spose e buone madri di cittadini; e il secondo, l’interesse suscitato dalla descrizione di un mondo sanamente romantico, e di un ambiente, alla stregua del suo tempo, che nonostante i suoi difetti ci si presenta come un interessante fenomeno di storia della provincia. E che provincia la Sardegna! Nel suo ambito borghese era la più gretta, l’anticostituzionale, la più pettegola: nel mondo paesano, con le sue passioni, i suoi amori, le sue ire, la più eroica. Contrasto rilevato in quest’opera. Nella quale brevi sono stati i ritocchi, tutti voluti dall’autrice.