Pagina:Il tesoro.djvu/306


— 296 —

sua persona e la sua esistenza spargerebbero sempre per la casa, per la vita di sua moglie, di sua madre, di sue sorelle e di sè stesso un alito di dolore.

S’egli invece spariva una volta per sempre, dopo il primo dolore la pace sarebbe tornata nella casa, nel cuore di sua madre, delle sorelle e della sposa.

Gli parve anzi che la sua morte avrebbe prodotto l’effetto d’uno di quegli scoppi di polvere che si eseguiscono per purificar l’aria. E poichè sentì subito la sua impotenza di rinnovarsi, decise di morire.

In questa decisione percepì freddamente tutta la sua fiacchezza e la sua viltà, ma ciò non fece che accrescere la sua disperazione, e allora gli parve naturale e semplice il passo consigliatogli da Alessio. Disperando completamente di sè stesso, "vedendosi" più debole di quel che era, si domandò con meraviglia perchè, dopo quanto aveva fatto di cattivo e spregevole nella sua vita, ora sentiva scrupolo a seguire il consiglio di Alessio. E provò come uno scroscio di riso sardonico fra sè e sè, confessandosi che lo scrupolo non gli era stato causato da raffinatezza di coscienza, ma dalla volgarità stessa della cosa, che ripugnava al suo istinto signorile, superiore a certe bassezze troppo evidenti.

Allora esaminò lungamente quale delle due viltà era più volgare: o ritirare la taglia del