Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 18 — |
misteriosi: Cicchedda, che si vantava d’esserle parente, credeva tanto nella sua potenza che tremava nel nominarla o nel sentirla nominare. Costanza domandò:
— Se tu andassi ad Oliena e ti riescisse di farla venir qui?
Agada comprese il pensiero della nipote, e riprese a filare.
— Umh, non verrà! — esclamò la servetta, sporgendo il labbro inferiore in segno di diniego.
— Perchè? Non è mai venuta a Nuoro? Perchè non verrà?
— Non verrà!
— Perchè non verrà? — ripetè ad alta voce Costanza, cominciando a stizzirsi.
— Perchè non verrà! Chi ha voglia di vederla deve andar là!
— Questa è bella! E a che ora e in quali giorni indovina ogni cosa?
L’aveva sentito dire molte volte, ma non essendole occorso mai di consultar la maga, se n’era dimenticata.
— Nei giorni di festa — rispose Cicchedda, mordendo un lembo del grembiale e dondolandosi — dalle due alle tre di sera nei giorni di festa, nei giorni di festa...
E siccome lo diceva con cantilena, Agada la rimproverò:
— Non c’è bisogno di metterti a cantare nè a ballare. Puoi parlare e star ferma....